lunedì 26 novembre 2007

Egregio Presidente della Regione Marche

LETTERA APERTA


Al Presidente della Regione Marche
Sig. Gian Mario Spacca

E p.c. Alla Presidente della Provincia di Ancona
Sig.ra Patrizia Casagrande

E p.c. Al Commissario prefettizio di Falconara M.
Dott. Mario Ruffo


Egregio Presidente della Regione Marche,

con questa nostra Le confermiamo l’urgente richiesta di un incontro, come anche sollecitato con la Petizione Popolare che stiamo attuando a Falconara M. in questi giorni.

A questa lettera aperta seguirà una richiesta ufficiale, ma la Sua inaspettata dichiarazione - appresa da un quotidiano locale - ci induce, fuor di polemica, a dover precisare la natura della richiesta di aiuto economico, sollecitata da moltissimi cittadini falconaresi e oggetto della Petizione.

Ci permetta, però, una precisazione che ci risulta difficile da evitare: nel confronto da Lei proposto con la città di Fabriano o qualsiasi altra città delle Marche non è difficile riconoscere che l’unico aeroporto delle Marche è a Falconara, che l’unica raffineria di petrolio è a Falconara, che in questa città c’è il nodo ferroviario più importante e invasivo delle Marche e che Falconara è l’unico Comune marchigiano ad avere l’intero territorio dichiarato Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale.

Pur non potendo sottacere la profonda differenza qualitativa ambientale ed esistenziale con tutte le altre città marchigiane, non è nostra intenzione polemizzare e attaccare Enti, Amministrazioni e/o partiti.

Le associazioni, i comitati e i singoli cittadini che animano l’esperienza democratica denominata “Parlamentino dei Falconaresi” vorrebbero contribuire a risolvere i problemi di Falconara, conoscendo e rispettando la Costituzione della Repubblica e usando gli strumenti della democrazia partecipata.

E’ anche per questo che aborriamo la logica secessionista dell’ "ognuno per sé e gli altri si arrangino" !

La richiesta della Petizione che le consegneremo e che gradiremmo discutere con Lei e la Giunta Regionale è, giustappunto, ispirata al senso di solidarietà di cui Lei parla nell’intervista sopraccitata, una solidarietà verso un pezzo di territorio della Regione Marche degradato per il peso industriale e infrastrutturale che sopporta e che, ci auguriamo, non sia ulteriormente accentuato.

Pertanto la domanda che i cittadini si sono posti è la seguente:

"Come si può evitare che l’EMERGENZA ECONOMICA DIVENTI EMERGENZA SOCIALE?".

Comprenderà perfettamente che i cittadini che si rivolgono con una Petizione al Sig. Presidente della Regione Marche sono tutt’altro che animati da sentimenti di antipolitica o disconoscimento delle regole della civile convivenza, della democrazia e della solidarietà.

E soprattutto comprenderà che rivolgersi all’Ente territoriale superiore significa riconoscerne l’imprescindibilità per evitare il pericolo sopraccitato.

E allora i cittadini si aspettano che la Regione Marche capisca che di fronte ad un’EMERGENZA come quella di Falconara deve esserci un incisivo intervento di sostegno per evitare che l’emergenza economica si trasformi in emergenza sociale a causa dell’alienazione di beni e strutture pubbliche necessari al mantenimento di una qualità della vita che si traduce in coesione e crescita sociale, sicurezza, solidarietà.

Noi crediamo, Egregio Presidente, che vendere scuole e centri di aggregazione per far costruire palazzi, mettere in pericolo la vita di tante associazioni di volontariato (dalla cultura all’arte, dalla difesa dell’ambiente all’assistenza dei più deboli), azzerare la vita sociale di una comunità nel gelo di un bilancio disastrato da amministratori incapaci, alla fine imbarbarirà i rapporti sociali perché obbligherà le persone a starsene da sole e ad arrangiarsi.

E allora sì che per i falconaresi verranno meno quei diritti fondamentali assicurati dalla Costituzione della Repubblica: favorire il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti ai vari livelli della vita civile e sociale e, nello stesso tempo, rimuovere gli ostacoli di ordine economico-sociale che possono ridurre la libertà e l’uguaglianza.

Ecco chi siamo, Sig. Presidente, una fetta di società falconarese fatta di cittadini, associazioni, comitati, famiglie ai quali la Costituzione riconosce il ruolo di “corpi intermedi non territoriali” i quali però, per mettere in pratica i principi della Carta Costituzionale, devono prima avere la possibilità di vivere per poi poter interagire con i “corpi intermedi territoriali” come la Regione Marche che Lei rappresenta.

Avvertiamo con nitidezza che l’annichilimento civile e sociale verso il quale scivolerà Falconara senza un sostegno economico della Regione Marche potrà realmente determinare una futura discriminazione di alcuni diritti fondamentali dei cittadini che si troveranno e continueranno a vivere in questa città delle Marche.

Rinnoviamo, pertanto, la richiesta di un incontro urgente con Lei e, con uguale tempestività, vorremmo poter incontrare la Presidente della Provincia di Ancona, Sig.ra Patrizia Casagrande, e il Commissario prefettizio, dott. Mario Ruffo.

Il Parlamento dei Cittadini Falconaresi

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono Romano ma la mia famiglia è di falconara.
Credo che quest'appello sia una offesa a coloro i quali qui nel Lazio si stanno battendo per avere il terzo aeroporto che sostituisca Ciampino.
Le strutture delle quali sarebbe afflitta falconara e per le quali chiede un risarcimento per colmare debiti fatti e goduti dalla collettività SONO UNA RISORSA. Ve lo possono spiegare gli amministratori di Viterbo, Latina e Rieti che si stanno scannando per avere l'aeroporto sul loro territorio. Se ben amministrato (...e questo è il problema di falconara) strade, aeroporti e stazioni sono generatori di benessere e ricchezza. Il paese più ricco d'Italia è Orio al Serio, che lo è diventato dopo l'apertura dell'aeroporto. Il problema è che falconara ha dilapidato una fortuna in progetti megalitici (es: concerti gratuiti pagati dal comune, dossi rialzati messi e poi levati, isole pedonali a vanvera, progetti turistici quando la capacità ricettiva è pari a zero assoluto) e adesso è arrivato il momento di pagare. Quindi: silenzio e più coerenza. Chi fa i debiti poi li deve pagare, altro che chiedere aiuto alla generalità dello stato (…cioè a tutti noi italiani) per coprire errori di una giunta eletta da tutti i falconaresi a maggioranza assoluta. Mitica l’idea di scaricare il tutto sulla Regione. Ma non avete capito che gli anni ’90 sono finiti?? Basterebbe un bello speciale di "Report" per spiegare all’Italia la bella idea di come sanare i debiti locali scaricandoli, non si sa bene su quale principi, ad una superiore amministrazione

Anonimo ha detto...

Sono Falconarese, ma ho girato il mondo. Parlando di aeroporti, posso dire di averne girati un centinaio. Falconara è senza dubbio uno dei più sfigati.
La gestione dell'aeroporto di Falconara fa capo alla Regione e ad un pool di imprenditori marchigiani che costituiscono l'Aerdorica.
Per quanto riguarda la Stazione, non so nel Lazio, ma nelle Marche non esiste una Stazione senza parcheggi eccetto proprio quella di Falconara, nonostante, sulla carta, la stazione di Falconara sia riconosciuta "nodo di interesse nazionale".
Non parliamo poi delle condizioni in cui si trova il casello autostradale di Ancona Nord.
E' evidente, a mio modo di vedere, che c'è una precisa volontà, a livello regionale, di non far funzionare le cose come potrebbero e dovrebbero.
Come è evidente che i politici falconaresi hanno colpevolmente assecondato questo atteggiamento invece che fare i veri interessi di Falconara.
Sta di fatto che i falconaresi ricevono soltanto gli aspetti negativi dell'essere nodo delle comunicazioni regionali (inquinamento, traffico, marginalità), non certo quelli potenzialmente positivi.
Ricordo poi al signor Romano, che la presenza della Raffineria, i siti inquinati di interesse nazionale, sono situazioni che definire "risorse" mi sembra proprio fuori luogo.
Concludo con una domanda: chi ha rinnovato la concessione all'Api, Babbo Natale?

Anonimo ha detto...

Spartacus nella sue replica riconosce le colpe dei politici di Falconara ("i politici Falconaresi hanno colpevolmente assecondato ..."). Pienamente d'accordo, ma chi li ha eletti quei politici? E quali percentuali di consenso hanno ricevuto nel fare i debiti? Troppo facile sbolognarsi la patata del debito e appellarsi ad un aiuto sovra-cittadino (regionale o statale che sia). Non mi è chiaro poi quale scopo, interesse o fine i politici regionali avrebbero nel non far funzionare le cose come potrebbero e dovrebbero; è un'affermazione non credibile.

Sono poi totalmente in disaccordo sulla definizione dell'aeroporto di Falconara: confrontatelo con quello di Marsiglia, Orio al Serio, Bristol o Malaga. Granada, che ha circa 10 voli diari (ordine di grandezza di Falconara) sembra un hangar non finito come pure quelli sopra citati. Non capisco cosa debba avere un aeroporto: è sufficiente una pista per i voli, un tetto ed eventualmente un parking…… A Marsiglia hanno realizzato un aeroporto “low cost” per le compagnie “low cost”, accanto a quello tradizionale, ed esiste solamente un tetto, delle pareti di nudo cemento armato e del linoleum per terra: niente aria condizionata o sedili; l’essenziale fatto realtà, …vedere per credere.

Insisto: UN AEROPORTO E’ SEMPRE un’occasione. Vorrei fare un' esempio che conosco molto bene: Ryanair (e le compagnie “low cost”) grazie ai piccoli aeroporti locali sono in assoluto una risorsa; nel sud della Spagna (Costa del Sol, Malaga, Gibilterra, ecc.) i residenti del nord Europa oscillano tra il 40 e il 60 percento della popolazione. Attirati da bassi costi di viaggio e da buon clima e servizi si sono trasferiti in massa acquistando case, ville, poderi e quant'altro, generando un mercato dei servizi e di intermediazione di qualsiasi genere. Due terzi dell’economia locale è basato su questi residenti. Io personalmente ho comprato in Andalusia vendendo una casa che avevo a Falconara perché il signor sindaco Carletti ha autorizzato i disco bar a rompere le scatole FINO ALLE 4 DI MATTINA a chi veniva a riposare. Ma è matto o ci fa? E' così che si attira il turismo? In Marocco stanno lavorando per portare il turismo nord-europeo a quota 12 milioni entro il 2010 facilitando rotte aeree semplificando l’amministrazione e creare un indotto. Andateglielo a dire se autorizzano simili comportamenti. Se l’obiettivo di Falconara sono i pendolari del week-end o i ragazzi delle discoteche non ci sono speranze: questo è il tipico turismo che non genera indotto ma erode le risorse (spazio, risorse, tranquillità, futuro)

Credo che bisognerebbe chiedersi cosa vuol fare Falconara e quali sono le sue potenzialità: il turismo marino non mi sembra una carta spendibile, (...particolarmente se si continua nell'allontanare un turismo rilasciando permessi che autorizzano disco-bar fino al mattino, vds. Sottosopra & Co.). sia per mancanza di strutture alberghiere che di filosofia di vita. Lo era negli anni '30, '40 e 50 grazie alla bistrattata ferrovia che collegava Falconara a Roma. Uno sbocco ancora potenzialmente interessante potrebbe essere l'entroterra e le sue colline, ma ignoro l'estensione dei confini amministrativi. Uno sviluppo edilizio di qualità (tipo: ricreare un villaggio tipico in pietra sulle colline di Castelferretti similmente a ciò che è stato fatto in Provenza, in Catalogna o in Galiza e in Marocco) capace di attirare turismo "facoltoso" potrebbe essere una prospettiva; ma occorrono anni e capacità che Falconara non ha. Meglio raccattare subito quello che si può e al diavolo una valida pianificazione.

Il debito di Falconara nasce da un'amministrazione megalomane. Carletti partecipava ancora al Consiglio, essendo ancora rappresentante e pontificava fino allo scioglimento dello stesso. Esempio pratico: Falconara ha pagato due volte i rallentatori di traffico tra falconara e castelferretti: nel metterli e nel toglierli (in parole povere: fare e disfare e il solo toglierli è costato, secondo fonti stampa vds. Corriere Adriatico, 500.000€) Se questo fosse vero, non avrei parole per giudicare come è stata gestita la finanza. I debiti fatti per i concerti gratuiti al parco del cormorano per quale motivo dovrebbero pagarli gli altri? E' la logica del "panem et circenses"?

Le stazioni e le strutture di comunicazione (con le relative facilità di comunicazione) offrono sempre opportunità per il commercio e il terziario. Queste sono le ragioni per le quali nel Lazio si stanno scannando i sindaci di Viterbo, Rieti e Latina. E perché appellarsi alla responsabilità delle FS; la loro non è quella di fare i parking ma solo di far arrivare i treni in orario. I parking sono frutto dell’ordinaria amministrazione.

In sostanza, continuo a non capire i motivi per i quali appellarsi alla Regione, alla Provincia e a chiunque altra autorità che dovrebbe fasi carico dei debiti che i Falconaresi hanno usufruito. Appellarsi a Pantalone non ha mai portato da nessuna parte. Non vedo le condizioni alle quali appellarsi: sarebbe come se gli Italiani volessero essere annessi all’Austria cosicché il debito italiano venisse pagato dai cittadini austriaci.

Anonimo ha detto...

A integrazione di quanto descritto nel mio precedente intervento ho ritrovato una breve sintesi dei progetti di sviluppo turistici del Marocco. La pagina è la seguente (solo in inglese, ma sono dati che si capiscono)

http://www.essentialmorocco.com/investment-brief-for-morocco.html

Per la realizzazione degli obiettivi di crescita si elencano le strutture necessarie e tra queste:
- Strade e nodi di comunicazione
- Nuovi aeroporti regionali
- Incremento dei voli low cost con l'europa
-Nuovi porti turistici

Credo che il Marocco abbia dato una risposta più che esauriente alle presunte vessazioni (tutte da dimostrare) subite da Falconara. Imparate gente !!!!!

Anonimo ha detto...

Concordo con Romano sulla responsabilità dei politici falconaresi sul non aver saputo (o voluto) sfruttare le potenzialità derivanti dalla presenza di importanti infrastrutture.
Non posso tuttavia non rilevare alcune anomalìe che, a mio modo di vedere, giustificano un risentimento della comunità falconarese verso la Regione.
E' come se Qualcuno abbia convenienza a "tenere bassa" Falconara. E per Qualcuno intendo il sistema politico-imprenditoriale che governa questa Regione, che poi fa le nuove scelte infrastruttrali, che poi gestisce l'aeroporto.
Un aeroporto che non è mai stato portatore di ricchezza per Falconara. Ricordo che da decenni (ero ancora giovane!) si parla della necessità di programmare adeguati servizi capaci di sfruttare la presenza dello scalo aereo. Alberghi, centri direzionali, sedi di rappresentanza e di ricerca. L'area di fronte all'aeroporto è stata sempre , da quando mi ricordo, "vincolata" dalla Regione come spazio a servizio dell'aeroporto. Ma non si è fatto mai nulla. Nessun investimento. Perchè?.
Perchè a Falconara non riescono ad emergere imprese di rilievo regionale e sembra esistere solo l'Api?
Perchè la Regione non ha mai seriamente "creduto" su questo territorio?
Bei progetti quelli per un paese emergente come il Marocco, che forse non ha valide alternative che affidarsi alla capacità delle infrastrutture di dare nuova centralità ad una nazione altrimenti periferica e marginale.
Ma Falconara è l'esempio di un fallimento di quella teoria (non è detto che la formula riesca sempre!) e pur essendo fisicamente al CENTRO di un'intera regione sta sprofondando sempre più nella periferia.
Non credo che tutto dipenda dall'incapacità dei politici locali. Questa questione dura da troppo tempo. Almeno dal secondo dopoguerra, da quando c'è l'Api.
Una coincidenza? Forse.
Sta di fatto che se, come molti a Falconara credono, c'è una volontà che impedisce a Falconara di raggiungere quel benessere che dovrebbe avere, qualcuno ne dovrà pur rispondere!
altrimenti... non ci resta che andare tutti in Marocco.
Inshallah !

Anonimo ha detto...

Continuo a non capire. Faccio esempi concreti di malagestione e si risponde affermando (cito testualmente): "E' come se Qualcuno avesse convenienza a tenere bassa Falconara". Mi domando a quale scopo? Chi? Quali interessi dovrebbe avere? Quali oscuri personaggi tramano contro Falconara? Sembra che non volendo trovare un responsabile, (tra l'altro facilmente riconoscibile), si teorizzino complotti, tresche, massonerie ai danni di Falconara. Esiste una sola parola per definire tutto ciò: PARANOIA, definita come psicosi caratterizzata da un delirio cronico basato su un sistema di convinzioni ossessive a tema persecutorio. Ripeto la mia posizione: i debiti sono essenzialmente il frutto delle responsabilità amministrative locali; non esistono altri responsabili.

Ancora attendo un commento sugli sprechi fatti dal comune. Quei pochi che ho segnalato sono solo alcuni dei quali siamo tutti a conoscenza (esempio al volo: 2-3 anni fa, sono state rialzate e allungate tutte le scoglere di Rocca Mare a carico completo del comune; perchè non è stato chiesto ai proprietari delle case minacciate di intervenire cofinanziando l'opera? Forse bisognava fare un favore a qualcuno? Forse Carletti ha fatto un favore a qualcuno per un piatto di spaghetti con le vongole? Chissa .... La risposta forse bisognerebbe trovarla nelle sue frequentazioni e amicizie). Perchè nessuno risponde a queste domande invece di evocare fantasmi che non vedo e persecuzioni paranoiche?

Le uniche volte che ho visto Falconara sui quotidiani nazionale è stato per un articolo del Sole24 ore (che descriveva solo in parte le spese folli fatte a Falconare) e per una puntata di Report relativa ai mutui sub-prime firmati dal Comune.

Non avendo rispettato i limiti di bilancio la soluzione, come è stata fatto a Taranto, è semplice: o si dichiara bancarotta, col blocco di ogni spesa, carico massimo degli oneri locali e chiusura di tutti i rubinetti; oppure si gestisce il debito basandosi su una amministrazione efficente con delle scelte opportune e oculate. Mi dispiace ma non esistono altre strade....

Proprio oggi leggo della richiesta di destinare solo
"l'1x1000 del bilancio regionale per compiere un gesto di solidarietà…e di giustizia" (Corriere Adriatico 19-12-07). Bisogna essere senza vergogna per elemosinare una pietà non dovuta. I soldi andate a chiederli a Carletti o ci penserà la Corte dei Conti a farseli rimborsare dal primo responsabile di tutto.

 
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