LETTERA APERTA
Al Presidente della Regione Marche
Sig. Gian Mario Spacca
E p.c. Alla Presidente della Provincia di Ancona
Sig.ra Patrizia Casagrande
E p.c. Al Commissario prefettizio di Falconara M.
Dott. Mario Ruffo
Egregio Presidente della Regione Marche,
con questa nostra Le confermiamo l’urgente richiesta di un incontro, come anche sollecitato con la Petizione Popolare che stiamo attuando a Falconara M. in questi giorni.
A questa lettera aperta seguirà una richiesta ufficiale, ma la Sua inaspettata dichiarazione - appresa da un quotidiano locale - ci induce, fuor di polemica, a dover precisare la natura della richiesta di aiuto economico, sollecitata da moltissimi cittadini falconaresi e oggetto della Petizione.
Ci permetta, però, una precisazione che ci risulta difficile da evitare: nel confronto da Lei proposto con la città di Fabriano o qualsiasi altra città delle Marche non è difficile riconoscere che l’unico aeroporto delle Marche è a Falconara, che l’unica raffineria di petrolio è a Falconara, che in questa città c’è il nodo ferroviario più importante e invasivo delle Marche e che Falconara è l’unico Comune marchigiano ad avere l’intero territorio dichiarato Area a Elevato Rischio di Crisi Ambientale.
Pur non potendo sottacere la profonda differenza qualitativa ambientale ed esistenziale con tutte le altre città marchigiane, non è nostra intenzione polemizzare e attaccare Enti, Amministrazioni e/o partiti.
Le associazioni, i comitati e i singoli cittadini che animano l’esperienza democratica denominata “Parlamentino dei Falconaresi” vorrebbero contribuire a risolvere i problemi di Falconara, conoscendo e rispettando la Costituzione della Repubblica e usando gli strumenti della democrazia partecipata.
E’ anche per questo che aborriamo la logica secessionista dell’ "ognuno per sé e gli altri si arrangino" !
La richiesta della Petizione che le consegneremo e che gradiremmo discutere con Lei e la Giunta Regionale è, giustappunto, ispirata al senso di solidarietà di cui Lei parla nell’intervista sopraccitata, una solidarietà verso un pezzo di territorio della Regione Marche degradato per il peso industriale e infrastrutturale che sopporta e che, ci auguriamo, non sia ulteriormente accentuato.
Pertanto la domanda che i cittadini si sono posti è la seguente:
"Come si può evitare che l’EMERGENZA ECONOMICA DIVENTI EMERGENZA SOCIALE?".
Comprenderà perfettamente che i cittadini che si rivolgono con una Petizione al Sig. Presidente della Regione Marche sono tutt’altro che animati da sentimenti di antipolitica o disconoscimento delle regole della civile convivenza, della democrazia e della solidarietà.
E soprattutto comprenderà che rivolgersi all’Ente territoriale superiore significa riconoscerne l’imprescindibilità per evitare il pericolo sopraccitato.
E allora i cittadini si aspettano che la Regione Marche capisca che di fronte ad un’EMERGENZA come quella di Falconara deve esserci un incisivo intervento di sostegno per evitare che l’emergenza economica si trasformi in emergenza sociale a causa dell’alienazione di beni e strutture pubbliche necessari al mantenimento di una qualità della vita che si traduce in coesione e crescita sociale, sicurezza, solidarietà.
Noi crediamo, Egregio Presidente, che vendere scuole e centri di aggregazione per far costruire palazzi, mettere in pericolo la vita di tante associazioni di volontariato (dalla cultura all’arte, dalla difesa dell’ambiente all’assistenza dei più deboli), azzerare la vita sociale di una comunità nel gelo di un bilancio disastrato da amministratori incapaci, alla fine imbarbarirà i rapporti sociali perché obbligherà le persone a starsene da sole e ad arrangiarsi.
E allora sì che per i falconaresi verranno meno quei diritti fondamentali assicurati dalla Costituzione della Repubblica: favorire il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti ai vari livelli della vita civile e sociale e, nello stesso tempo, rimuovere gli ostacoli di ordine economico-sociale che possono ridurre la libertà e l’uguaglianza.
Ecco chi siamo, Sig. Presidente, una fetta di società falconarese fatta di cittadini, associazioni, comitati, famiglie ai quali la Costituzione riconosce il ruolo di “corpi intermedi non territoriali” i quali però, per mettere in pratica i principi della Carta Costituzionale, devono prima avere la possibilità di vivere per poi poter interagire con i “corpi intermedi territoriali” come la Regione Marche che Lei rappresenta.
Avvertiamo con nitidezza che l’annichilimento civile e sociale verso il quale scivolerà Falconara senza un sostegno economico della Regione Marche potrà realmente determinare una futura discriminazione di alcuni diritti fondamentali dei cittadini che si troveranno e continueranno a vivere in questa città delle Marche.
Rinnoviamo, pertanto, la richiesta di un incontro urgente con Lei e, con uguale tempestività, vorremmo poter incontrare la Presidente della Provincia di Ancona, Sig.ra Patrizia Casagrande, e il Commissario prefettizio, dott. Mario Ruffo.
Il Parlamento dei Cittadini Falconaresi