sabato 27 ottobre 2007

la piattaforma dei cittadini falconaresi per non uccidere la città!

Presidente e Giunta della Regione Marche

Presidente e Giunta della Provincia di Ancona

Commissario Prefettizio per il Comune di Falconara M.

Deputati di Camera e Senato della Repubblica eletti nelle Marche

E p.c.

Agli Organi di Informazione


COMUNICATO


I Cittadini, le Associazioni ed i Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle assemblee del Parlamento dei Cittadini delle settimane scorse ed alla manifestazione cittadina di oggi 27 Ottobre 2007


Ritengono che


la crisi finanziaria in cui è precipitato il Comune di Falconara non deve aggredire anche la qualità della vita dei cittadini e non deve lacerare un tessuto sociale già di per se complesso.

E' pertanto necessario definire una politica, e relativi provvedimenti, che:

  • salvaguardi i BENI COMUNI (Scuole – Centri di aggregazione giovanili e per anziani – spazi pubblici e parchi);

  • programmi la riqualificazione del territorio e la valorizzazione delle sue residue qualità storiche, culturali e ambientali.

Questi obbiettivi di civiltà sono perseguibili soltanto se questa crisi finanziaria del Comune di Falconara non diventi sinonimo di abdicazione nel governo del territorio: i cittadini vogliono vedere tutelato il territorio e le sue potenzialità come bene comune, potenzialità che se ben pianificate portano ricchezza all'intera comunità!

Al contrario, la paventata vendita delle Scuole Peter Pan e del Centro Sociale Qui e la conseguente edificazione residenziale al loro posto oltre che costituire un ulteriore depauperamento di servizi sociali ed un abbattimento di valori per il centro di Falconara rappresenterebbe il segnale del non governo del territorio e della subordinazione della qualità della vita dei cittadini al bilancio dei numeri o agli appetiti dei soggetti imprenditoriali forti come già avvenuto con la mancata acquisizione della ex Officina Squadra Rialzo ferroviaria che rivendichiamo debba essere recuperata a patrimonio pubblico.

Soltanto governando il territorio con la bussola della democrazia partecipata è possibile impedire il definitivo declino di Falconara!

Rilanciare la riqualificazione del territorio, tutelare e valorizzare i beni comuni è possibile soltanto se alla città di Falconara verrà riconosciuto anche economicamente il sacrificio che svolge per l'intera Regione Marche in termini energetici ed infrastrutturali e soltanto se il suo attuale ruolo di servizio non verrà ulteriormente appesantito.

Pertanto i Cittadini, le Associazioni ed i Comitati di Falconara M.ma (AN) che hanno partecipato alle assemblee cittadine delle settimane scorse ed alla manifestazione cittadina di oggi 27 Ottobre 2007


Chiedono con determinazione a quanti in indirizzo

(a ciascuno in relazione alle proprie competenze)


  1. l'assegnazione al Comune di Falconara della tassa I.R.A.P. attualmente versata da API raffineria di Ancona S.p.A alla Regione Marche;

  2. attuazione anche per il Comune di Falconara M.ma dell'art. 113 della finanziaria 2001 che prevede la compartecipazione dei Comuni sedi di impianti di raffinazione ai tributi erariali con finalità ambientali;

  3. assegnazione al Comune di Falconara M.ma degli arretrati spettanti relativi al punto 2);

  4. aumento della quota assegnata al Comune di Falconara M.ma dalla Regione Marche dei fondi del Ministero dell'Ambiente previsti per le Aree ad Alto Rischio di Crisi Ambientale;

  5. Determinazione di una accisa regionale sui prodotti petroliferi, da destinare al risanamento ambientale ed infrastrutturale di Falconara.


I Cittadini, le Associazioni e i Comitati riuniti nel

PARLAMENTO DEI CITTADINI DI FALCONARA M.ma



Falconara M.ma, 27 Ottobre 2007






1 commento:

Carlo Brunelli architetto ha detto...

Il programma operativo FESR 2007-2013, che definisce i finanziamenti europei destinati alla Regione Marche, prevede uno stanziamento complessivo di 288.801.634 € suddivisi in 6 Assi:
Asse Prioritario 1 – Innovazione ed Economia della Conoscenza
Asse Prioritario 2 – Società dell’informazione
Asse Prioritario 3 – Efficienza energetica e promozione delle energie rinnovabili
Asse Prioritario 4 – Accessibilità ai servizi di trasporto
Asse Prioritario 5 –Valorizzazione dei territori
Asse Prioritario 6 – Assistenza tecnica
C'era una priorità verso l'area ad alto rischio di crisi ambientale,al cui centro è Falconara, che inspiegabilmente è stata tolta.
E' assurdo pensare che un 10% di quei fondi dovrebbero essere destinati al risanamento di Falconara?
Sarebbero circa 29 milioni di euro, che si potrebbero destinare a:
asse 3 - promuovere il risparmio energetico in contesti urbani e industriali - RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA PER UN RISPARMIO DELLA SPESA ENERGETICA - TETTI FOTOVOLTAICI NEGLI EDIIFCI PUBBLICI
asse 4 - favorire l'offerta di un servizio di trasporto integrato - INCREMENTARE IL SERVIZO DI TRASPORTO PUBBLICO ED I PARCHEGGI NELL'AMBITO DI UN RIASSETTO DELLA VIABILITA' FINALIZZATO A RIDURRE L'INQUINAMENTO DA TRAFFICO URBANO
asse 5 - contributo alla bonifica di aree e siti inquinati rilevanti per lo sviluppo del territorio - BONIFICA DELLE AREE DI PROPRIETA' PUBBLICA
asse 5 - prevenire i rischi tecnologici in ambito urbano ed industriale - RISANAMENTO FOGNATURE, STRADE E SOTTOPASSI A MARE
asse 5 - Migliorare la gestione dei rischi idrogeologici attraverso interventi di prevenzione - RISANARE I FOSSI DI CANNETACCI E SAN SEBASTIANO PER SVINCOLARE LE AREE EDIFICABILI PREVISTE DAL PRG A CASTELFERRETTI
asse 5 - riqualificare e valorizzare le aree e/o complessi di pregio storico-architettonico
- ACQUISIRE E RIFUNZIONALIZZARE LA EX SQUADRA RIALZO, AVVIARE IL RECUPERO DI VILLA MONTEDOMINI E DEL MOLINO SANTINELLI

Accanto all'applicazione del POR, c'è anche l'intesa raggiunta ai primi di settmbre tra Regione e Ministero dell'Ambiente per portare ad Ancona la sede dell'osservatorio del mediterraneo ed il segretariato dell' Adriatico, con finanziamenti ministeriali. Se questa sede fosse portata a Falconara, anzichè in Ancona, la Regione potrebbe acquistare la sede dell'ex comune (dove potrebbero rimanere anche gli attuali uffici comunali)portando nelle cassse comunali almeno un paio di miloni di euro. Questo consentirebbe di non "dovere" vendere le scuole Peter Pan e il Centro Qui.

 
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